LE PRINCIPALI FIBRE TESSILI
Vegetali : Cotone, Lino, Canapa, Ramié, Juta;
Animali : Lana, Seta, Cashmere, Mohair, Pelo di cammello, Angora;
Inorganiche : Amianto;
Artificiali : Cupro, Viscosa, Acetato;
Sintetiche : Acrilica, Poliammidica, Poliestere, Polipropilenica, Poliuretanica;
Il cotone
Il cotone è la più importante delle fibre vegetali, non si può stabilire con precisione il luogo d'origine, ma si sa che già nell'800 a.C. era in uso generale in India.
Il cotone è una pianta appartenente alla famiglia delle Malvacee. Dal punto di vista botanico si può classificare il cotone in 4 specie, tre danno cotone a tiglio corto, la quarta dà cotone a tiglio lungo (il "tiglio" è la lunghezza di ogni singola fibra). Dalla lunghezza media del tiglio dipende il pregio e quindi il valore commerciale del cotone. Notoriamente i cooni a tiglio lungo sono prodotti in Egitto, Sudan e nel Perù. i cotoni a tiglio corto vengono prodotti soprattutto in India e nel Pakistan.
Gli steli del cotone possono essere pelosi o glabri(senza peli), le foglie sono agrifogliate con quattro o cinque lobi appuntiti, il fiore è grande con petali bianchi, gialli o rosati. Il frutto è una capsula che maturando si spacca e mette allo scoperto una fitta peluria.
I caratteri in base ai quali il cotone assume il suo valore commerciale sono: la lunghezza, la finezza, l'omogeneità, la tenacità, la lucentezza, l'elasticità, la torsione naturale, l'igroscopicità e il colore.
La lungheza. Più lungo è il tiglio, più pregiato è il cotone;
Finezza. Dipende dal diametro delle fibre, e in base a questo i cotoni si distinguono in fini, medi e grossi;
Omogeneità. Dipende dal modo di raccolta e di sgranatura;
Tenacità. Indica la resistenza alla trazione fino alla rottura;
Lucentezza. Dipende dai trattamenti chimico-fisici, che il cotone subisce dopo la raccolta;
Elasticità. Il cotone ha un elasticità superiore alle altre fibre;
Torsione naturale. è importante che la fibra di cotone abbia degli avvolgimenti naturali, quelli con pochi avvolgimenti sono di qualità scadente;
Igroscopicità. Il cotone assorbe bene l'umidità. I tessuti di cotone si restringono fino al 10% durante il primo lavaggio;
Colore. Il colore varia dal giallo al rossiccio per i cotoni cinesi.
Il cotone mercerizzato è il cotone che ha subito per breve tempo l'azione di una soluzione di soda caustica concentrata a freddo. Questo processo è molto importante per assumere una lucentezza migliore. L'inventore di tale processo di preparazione fu il chimico inglese Mercer (da cui il nome), che lo applicò al cotone nel 1884.
Il lino
Il lino è la fibra tessile più antica ed è originaria dell'asia Minore. I Babilonesi e gli Egiziani usavano corde di lino per innalzare i blocchi di pietra con cui erigevan le loro costruzioni.
Il lino si ricava dal libro di una pianta erbacea della famiglia delle Linacee, annuale, i lcui stelo raggiunge approssimativamente il metro di altezza. Il clima più favorevole per la coltura è quello temperato; il periodo delal semian va da marzo a metà aprile. La raccolta avviene di norma a luglio. Il lino non viene falciato, ma strappato, in modo da mantenere tutta la lunghezza delel sue fibre. Il fiore è compoto da cinque petali il cui colore varia( azzurro, rosa, bianco, purpureo...) Le varietà più coltivate sono il ravagno (o lino d'inverno)e il linetto che si semina in primavera.
Il lino viene raccolto in epoche diverse a seconda del prodotto che si vuole ottenere:
A MATURAZIONE VERDE: il fusto è ancora verde ( adatto per pizzi, merletti...)
A MATURAZIONE GIALLA: maturazione quasi completa
A MATURAZIONE PIENA: quando il fusto diventa verde scuro/ bruno.
le operazioni per l'estrazione della fibra sono:
GRAMOLATURA, MACERAZIONE E STIGLIATURA.
GRAMOLATURA: è l'operazione che ha lo scopo di recuperare i semi delle capsule che li racchiudono. Il seme iene utilizzato come semenza o come olio idustriale.
MACERAZIONE: è un procedimento idrolitico in cui interviene l'azione enzimatica di funghi e batteri; le pratiche utilizzate sono due,macerazione ad acqua e macerazione a terra.
Nella macerazione ad acqua gli steli di lino vengono sommersi in acqua tiepida per tre giorni. L'azione dei batteri e dei funghi produce una macerazione anaerobica spontanea; putroppo il procedimento è inquinante e richiede molta manodopera.
Nella macerazione a terra gli steli estirpati vengono disposti sul terreno in modo che l'umidità e la rugiada presenti nel suolo favoriscano l'azione enzimatica di funghi e batteri: Il prcedimento richiede dalle tre a lle dodici settimane.
STIGLIATURA : è un procedimento meccanico durante il quale la parte legnosa si separa dalla corteccia presente nelle fibre tessili.
Il lino può essere biancastro, giallognolo,rossiccio, verdastro, grigio scuro. Ha buona resistenza all'usura, bassissima ripresa elastica, scarsa capacità di condurre calore. Il lino viene prodotto principalmente in Belgio, Olanda, Francia, Italia, Africa, Nuova Zelanda.
E' impiegato per filati e tele, pizzi e merletti, biancheria e abbigliamento, cordami...
La canapa
La canapa è una fibra tessile che si ricava dal libro della Cannabis sativa.
è una pianta originaria dell'Asia Centrale, è annuale ed è altra 2-3 matri; è dioica, cioè porta i fiori maschili e quelli femminili su due piante diverse. Le piante maschili sono delle canape d'estate e vengono coltivate per la fibra del tiglio; le piante femminili sono dette canape d'inverno e si utilizzano per il seme, perchè hanno un tiglio grossolano.
Questa pianta nota anche ai Romani, si coltiva in tutte le regioni a clima temperato, in terreni soffici, freschi, ricchi di sostanza organica. La semina si effettua, in Italia, dalla fine di febbraio ai primi di aprile. La raccolta si compie tra luglio e agosto, quando gli steli mutano il loro colore verde in un colore bianchiccio. I fusti si lasciano essiccare sul campo, per far cadere le foglie e le infiorescenze. I fusti seccati si chiamano bacchette,, vengono pareggiate, poi riunite in fasci di uguale lunghezza, e messe in piedi, per completare l'essiccamento.
Si fanno infine dei fasci ben legati che si avviano alla lavorazione, per estrarre il tiglio, che è tanto tenacemente attaccato alla parte legnosa da richiedere una fermentazione per essere staccato.
Le operazioni per l'estrazione della fibra sono le seguenti:
Macerazione. I sistemi di macerazione sono tre: macerazione al prato, macerazione all'acqua e macerazione industriale.
La macerazione al prato consiste nell'esporre i fasci di canapa alla rugiada o alla pioggia. Questo sistema si usa specialmente nella CSI, ma dà canape di qualità inferiore.
La macerazione all'acqua è quella tradizionale e si effettua sommergendo i fasci nell'acqua stagnante o leggermente corrente dei maceri (i maceri sono costituiti da grandi vasche nel terreno). Durante la macerazione avvengono delle fermentazioni, per cui si sviluppano gas maleodoranti e l'acqua s'intorbida. La fermentazione ha lo scopo di eliminare le sostanze incrostanti e di lascire libere le fibre tessili.
La macerazione industriale si basa sull'azione dei microrganismi di coltura adatti alla macerazione che si trovano in commercio sotto il nome di Felsinozima(fermenti selezionati). Queste colture di microbi macerati vengono versate in recipienti di acqua tiepida, che viene mantenuta alla temperatura di 37° per due o tre giorni. Il liquido ottenuto si getta nei maceri prendendo in tal modo molto più rapido il processo di fermentazione.
Lavatura ed essiccamento. Dopo la macerazione i fasci si slegano, si lavano molto bene e si mettono ad asciugare al sole col solito sistema delle pile coniche.
Decanapulazione o stigliatura. è l'operazione che serve a liberare le fibre dal canapulo senza danneggiarle. Le fasi della decanapulazione sono: la scavezzatura, la glamolatura o maciullatura, la scotolatura o sciabulatura. Hanno lo scopo di frantumare la parte legnosa del fusto, di separare la massa filamentosa e di liberarla dai frammenti di legno rimasti mescolati.
Cernita e pettinatura. La canapa greggia, che viene scelta a seconda della lunghezza, del colore e della morbidezza, subisce una seconda operazione meccanica, e si ottengono così due rodotti principali: la canapa pettinata e la stoppa.
La classificazione della canapa è molto complessa e varia da paese a paese. La nostra distingue la canapa in tre categorie: canapa, strappature o stoppe e scarti.
I principali paesi produttori sono l'India, la Cina e la Corea. Il primato a livello quantitativo compete all'India, mentre la qualità più pregiata sono prodotte in Italia (Emilia). L'Italia alcuni decenni fa, era la più forte esportatrice di canapa del mondo. Le canape italiane sono lucenti, chiare, morbide e resistenti.
La juta
La juta è la filaccia che si ottiene dagli steli di alcune Tigliacee.
Le piante di juta sono annuali, e hanno fusti alti 2 o 3 metri. Non hanno esigenze per la qualità di terreno, ma hanno bisogno di un clima umido e caldo, con alternanza di pioggia e sole. Il raccolto si effettua quando inizia la fioritura.
L'estrazione della filaccia si compie in due modi: meccanicamente o per macerazione.
Nel primo procedimento, le piante, strappate dalla terra al mattino vengono conservate con le radici immerse nell'acqua in modo cha la corteccia si mantenga fresca. Nel pomeriggio questa viene staccata dal fusto e con un coltello viene raschiata e messa a seccare. Il secondo procedimento consiste nel mettere a macerare come per il lino e la canapa, gli steli di juta per 10-12 giorni. Per mezzo di energici movimenti dei fusti nell'acqua, si opera il distacco della filaccia, la quale viene poi tolta e messa al sole ad asciugare, in seguito la filaccia viene pettinata e pressata in balle.
La juta si presenta come una massa fibrosa giallastra o grigia, morbida di notevole lucentezza. La sua resistenza sebbene notevole è in ogni caso sufficente agli usi a cui è destinata, ed è molto inferiore a quella del lino e della canapa. I filamenti della juta possono superare i due mtri di lunghezza. La juta è costituita al 60-65% di cellulosa e dal 20-25% di sostanze incrostanti.
La juta servì lungamente nei paesi d'origine, come materiale tessile d'abbigliamento, finchè non fu soppiantata dal cotone. Oltre che per tele più o meno grossolane da imbalaggio, la juta inbianchita e tinta serve per fabbricare tessuti per arredamento, tende e tappeti.
La juta viene coltivata in Asia meridionale, specialmente in India e nel Bengala.